Integrare il Risk Assessment nel ciclo DevSecOps
Nel 2025, le applicazioni vengono rilasciate in ambienti CI/CD sempre più automatizzati, con infrastrutture-as-code e deployment multi-cloud. Tuttavia, molte organizzazioni valutano il rischio solo al termine dello sviluppo. Questo approccio genera:
- Vulnerabilità in produzione
- Costi di remediation elevati
- Mancanza di tracciabilità del rischio
Per CISO, IT Security Manager e Application Owner, è fondamentale integrare il Risk Assessment in modo continuo, iterativo e automatizzato lungo l’intero ciclo DevSecOps.
Cos’è il Secure SDLC e perché è strategico
Il concetto di Secure Software Development Lifecycle (Secure SDLC) rappresenta un’estensione naturale del DevOps: ogni fase del ciclo – pianificazione, design, codifica, test, rilascio, operazioni e manutenzione – deve integrare controlli di sicurezza specifici e valutazioni di rischio.
L’obiettivo è duplice:
- Far emergere i rischi prima che il codice raggiunga la produzione
- Automatizzare la governance della sicurezza in ambienti CI/CD
I vantaggi sono tangibili:
- Rilevamento precoce di vulnerabilità sistemiche e logiche
- Riduzione dei costi legati alla remediation tardiva
- Maggiore accountability tecnica e documentale nei confronti di audit esterni e stakeholder interni
Secondo le best practice definite in standard come ISO/IEC 27001:2022 (Annex A.14.2) e nella direttiva NIS2 (Art. 21), l’integrazione della sicurezza nel ciclo di sviluppo non è solo auspicabile, ma necessaria.
Dove e come inserire il Risk Assessment nel DevSecOps
Planning & Requirements
- Identifica asset critici (API, dati sensibili, componenti esterni)
- Definisci di minacce e attori mediante con un Threat Model iniziale come STRIDE, LINDDUN o PASTA.
- Definisci il rischio accettabile per funzioni core
🔧 Strumenti: Microsoft Threat Modeling Tool, OWASP SAMM.
Design & Architecture
- Applica Risk Assessment a pattern architetturali (microservizi, ingress, container)
- Valuta le dipendenze esterne (librerie, SaaS)
- Classifica i componenti in base alla criticità e superficie d’attacco
🔧 Strumenti: OWASP ASVS, checklist architetturale per sicurezza.
Build & Test (CI/CD)
- Integra SAST/DAST/IAST nelle pipeline DevSecOps (es. SonarQube, OWASP ZAP, Trivy)
- Collega i risultati di questi test a un sistema di scoring del rischio
- Configura security gates per bloccare build con rischio non accettabile
🔧 Strumenti: Jenkins, GitLab CI, Azure DevOps.
Deployment & Runtime
- Valuta configurazioni cloud/IaC con tool CSPM (es. Terraform Sentinel, OPA)
- I dati runtime devono essere arricchiti con feed da XDR, SIEM e CSPM per fornire un Risk Register in tempo reale.
- Aggiorna automaticamente il Risk Register per ogni release per adattare il profilo di rischio all’ambiente reale e mitigare eventi imprevisti post-deploy.
🔧 Strumenti: OPA, Kubernetes Admission Controllers
KPI per misurare l’efficacia del RA in DevSecOps
Misurare l’efficacia del Risk Assessment nel ciclo DevSecOps è cruciale per dimostrarne il valore al board e al management. Ecco i principali KPI da monitorare:
- Risk-based remediation rate: % di vulnerabilità mitigate in base alla priorità di rischio
- Time to risk detection: tempo medio tra commit e identificazione di rischio
- Gate rejection ratio: % di build/deploy bloccati da policy di sicurezza
- Residual Risk Trend: andamento mensile del rischio residuo (aggregato) nel Risk Register
- Compliance Coverage: % di controlli implementati rispetto a framework di riferimento (es. OWASP SAMM, ISO 27001)
Questi indicatori devono essere visibili in dashboard dedicate (es. Grafana, Power BI, Splunk) e integrate nei processi di revisione mensile, audit interno e risk committee.
Integrazione normativa e cert compliance
ISO/IEC 27001:2022 Annex A.14.2 richiede che la sicurezza sia integrata nel ciclo di vita dello sviluppo.
ISO/IEC 27001:2022 Annex A.8.29 impone test di sicurezza ine fase di sviluppo e approvazione.
NIS2 Directive (Articolo 21) richiede misure proporzionate di risk management integrate nei processi IT e DevOps.
Un’implementazione DevSecOps efficace non solo migliora la sicurezza, ma dimostra conformità normativa attraverso:
- evidenze digitali (log CI/CD, audit trail, registri di rischio)
- controlli documentati (es. threat modeling, scorecard di rischio)
- meccanismi di enforcement automatizzati (policy-as-code)
Esempi reali in contesti concreti
Finanza
Le organizzazioni stanno adottando pipeline che integrano threat modeling, SonarQube e policy OPA
Le misure adottate includono autenticazione multifattore (MFA), controllo degli accessi basato sui ruoli (RBAC) e logging centralizzato.
- Risultati: -40% vulnerabilità critiche in produzione in 6 mesi
- Compliance: allineamento a DORA e NIS2
Sanità
Le organizzazioni sanitarie utilizzano modelli di threat modeling specifici per la gestione dei dati sensibili.
Le pipeline includono strumenti SAST, scanner per container e Kubernetes Admission Controllers.
- Risultati: automatizzazione test privacy (HIPAA-like) e audit IAAS
Manifattura
Il DevSecOps si applica a infrastrutture miste OT/IT. Le aziende adottano scanner SAST, valutazioni delle configurazioni infrastrutturali (IaC) e monitoraggio del rischio runtime.
Azioni chiave includono la separazione delle reti operative da quelle informative e l’introduzione di policy automatizzate per il controllo dei deployment.
- Risultati: riduzione concreta del rischio operativo e una maggiore robustezza della supply chain digitale.
Software Supply Chain: il ruolo del Risk Assessment nella gestione delle terze parti
La sicurezza della software supply chain è diventata una priorità strategica, soprattutto dopo attacchi noti (es. SolarWinds, Log4Shell). Il Risk Assessment svolge un ruolo chiave nella:
- valutazione del rischio legato a dipendenze open source (NPM, PyPI, Maven)
- analisi delle terze parti via SBOM (Software Bill of Materials)
- mappatura della superficie d’attacco tramite strumenti come Syft, Grype, Dependency Track
In DevSecOps, SBOM e RA si integrano per:
- identificare componenti vulnerabili (CVE, versioni obsolete)
- correlare il rischio alla criticalità della funzione in uso
- automatizzare alert e aggiornamenti con strumenti tipo Renovate, Snyk, Whitesource
L’uso combinato di SBOM e Risk Scoring consente di rispettare le richieste della direttiva NIS2 e di linee guida come le OWASP Software Component Verification Standard (SCVS).
Checklist tecnica
- Threat model documentato per ogni progetto critico
- RA formalizzato in fase di design
- Rischi mappati su ticket (Jira, Azure DevOps)
- SAST/DAST attivi con threshold configurate
- Registro rischi applicativi aggiornato automaticamente ad ogni release
- Compliance automatizzata per ISO/NIS2/OWASP
- Security gate su commit/merge per scenari ad alto rischio
❓ FAQ
- Quando va eseguito il Risk Assessment nel ciclo di vita?
- Il Risk Assessment va eseguito su più fasi: durante pianificazione, design, build/test e deployment/operazioni per garantire copertura continua e governance automatizzata.
- Serve un team dedicato DevSecOps?
- Non necessariamente. Il modello può essere implementato con tool automatizzati (SAST, CSPM, policy‑as‑code) e responsabilità distribuite tra Dev, Sec e Ops.
- Come si dimostra la compliance NIS2 o ISO 27001?
- Attraverso log automatizzati, report CI/CD, risk register aggiornati, security gate attivi e documentazione di threat model e test di sicurezza.
Glossario tecnico
- Rischio Residuo: rischio che rimane dopo l’adozione delle contromisure
- Threat Modeling: identificazione strutturata di asset, minacce, vulnerabilità e vettori
- Security Gate: regola CI/CD che blocca build quando il rischio supera soglia definita
- CSPM: cloud Security Posture Management – strumento per valutare configurazioni cloud
- SAST/DAST/IAST: analisi del codice (Static/Dynamic/Interactive) per identificare vulnerabilità
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