Comunicazione di crisi cyber: guida per board e uffici stampa

Un incidente cyber male comunicato può diventare una crisi esistenziale

Nel 2025, un attacco informatico non gestito con una comunicazione chiara può trasformarsi in un danno reputazionale duraturo. I media, i clienti e le autorità non tollerano silenzi o risposte vaghe.

(Ad esempio, Marks & Spencer ha subito un calo del 5% del valore azionario e perdite fino a £300 million per scarsa comunicazione post-breach.)

Questo articolo fornisce un playbook operativo e strutturato, utile a CISO, team PR, compliance officer e membri del board.

Perché è fondamentale un piano di comunicazione in crisi cyber

Un piano efficace consente di:

Un caso europeo recente ha evidenziato: 25% clienti premium persi, sanzione GDPR di €2,1 milioni, downgrade ESG a causa di ritardo nella notifica.

Le 3 fasi chiave della comunicazione in emergenza

Preparazione (fase pre-incident)

La maggior parte del lavoro va fatto prima dell’incidente:

Suggerimento operativo: crea un Crisis PR Room virtuale su Teams o Slack, accessibile solo da team approvati, per coordinare le azioni in real time.

Strumenti: stakeholder map, media kit, canali ufficiali, landing page di crisi

Attivazione (prime 24–72 ore)

Esempio: “Stiamo investigando un’anomalia. Alcuni servizi sono parzialmente interrotti. Forniremo aggiornamenti ogni 4 ore.”

Consolidamento (giorni 3–30+)

KPI suggeriti:

Tip → anche in assenza di novità, comunica comunque lo stato attuale: la trasparenza costruisce fiducia.

Mappa stakeholder: chi comunicare, come e quando

RuoloPrioritàCanaleFrequenza
CEO / BoardAltaVerbale + emailGiornaliera
DipendentiAltaIntranet + comunicazione HR1–2 volte/giorno
ClientiAltaEmail + landing pageOgni 12–24h
MediaMediaComunicato stampaPer ogni update
Autorità (CERT, Garante)ObbligatoriaPEC / portale regolatorioEntro 72h
Fornitori criticiMediaEmail + callIniziale + follow-up

I 4 ruoli chiave nella comunicazione incidenti cyber

Ogni ruolo deve essere definito prima della crisi, con contatti, backup e responsabilità chiarite:

→ Il CISO non dovrebbe mai essere l’unico a comunicare in pubblico. La comunicazione incidenti cyber richiede gestione reputazionale oltre che tecnica.

Script predefiniti per crisi comuni

Quando un attacco cyber si verifica, il tempismo e la coerenza della comunicazione sono fondamentali. Avere a disposizione degli script predefiniti consente di ridurre i tempi di risposta, mantenere la chiarezza dei messaggi e prevenire errori o ambiguità che potrebbero amplificare il danno reputazionale.

Di seguito sono riportati tre esempi pratici di comunicazioni pronte all’uso, adattabili alle principali tipologie di incidenti.

Data breach PII

“Abbiamo rilevato accessi non autorizzati a dati personali. Stiamo indagando e collaborando con le autorità competenti.”

Ransomware/disservizio

“Stiamo gestendo un blackout causato da un attacco. Al momento non risultano compromessi dati. Attivato presidio tecnico per il ripristino.”

Leak non confermati

“Siamo consapevoli di indiscrezioni online riguardo a un possibile incidente. Al momento stiamo verificando e forniremo aggiornamenti solo tramite i nostri canali ufficiali.”

Collegamenti normativi (2025)

Come collegare il piano PR alla strategia di sicurezza e continuità

La comunicazione incidente cyber non è un’attività isolata. Deve essere integrata con:

Best practice: include il piano comunicazione tra i controlli A.17 di ISO/IEC 27001:2022 e nel registro misure NIS2 Art. 21

Esempi settoriali

Finanza

Entità bancarie gestiscono press release coordinate con Banca d’Italia e aggiornamenti su portali investor.

Sanità

Incidenti su dati clinici generano comunicazioni ufficiali ai pazienti tramite protocolli e portali digitali.

Manifattura

Incidenti ICS = potenziale reputazionale B2B e istituzionale. Comunicazione strutturata verso autorità, clienti e partner industriali.

Mini checklist operativa di readiness

❓FAQ

Errori frequenti da evitare

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